martedì 1 ottobre 2013

L'ARCOBALENO SPENTO - Compagnia Favola di Mattoni

LARCOBALENO SPENTO
Produzione Compagnia Favola di Mattoni
testo di Danilo Reschigna

regia di Rino Cacciola

con
Valeria Pinori
Sara Elena Rossetti
Rino Cacciola
Raffaele Tamburri












Appunti della regia
La sfida di questo spettacolo può essere sintetizzata da una semplice domanda: può il linguaggio del teatro tradurre la poesia e la complessità dell’animo umano? I diversi stati d’animo, che messi insieme formerebbero una sorta di arcobaleno della psiche, in questo spettacolo vengono rappresentati simbolicamente da quattro personaggi dai colori non certo vivaci: Grigiopetto, il direttore d’orchestra, che esprime ambizione e volontà di migliorarsi, Bianca, la vedova sofferente, che non riesce a superare gli errori del passato, Biancoceleste, il cuoco ottimista, che cerca di realizzarsi attraverso il proprio lavoro, e Nerina, la sposa complessata, che ha paura di crescere e che vive in perenne conflitto con la madre. Questi personaggi, attraverso metaforiche telefonate, interagiscono tra di loro nel tentativo di stringere un qualche legame che li possa aiutare nella loro faticosa ricerca della felicità. Ad accompagnare le sofferte vicende dei personaggi interpretati dagli attori si percepisce in modo abbastanza evidente anche un quinto personaggio che, pur non avendo una vera e propria presenza scenica, mostra ugualmente una sua forza narrativa e importanza drammaturgica. Si tratta della Musica che è presente sin dall’inizio, apparendo legata al personaggio del direttore d’orchestra , ma che solamente nel corso dello spettacolo acquista una sua autonomia, grazie anche all’utilizzo di alcuni frammenti di canzoni che, sostituendosi al testo degli attori, scandiscono lo sviluppo della vicenda. Musica, azioni, parole e…una sedia, simbolo del luogo dove i personaggi cercano di raccogliere e condividere le proprie speranze e desideri. La metafora del telefono, unico mezzo a disposizione per comunicare, mezzo che questo racconto teatrale trasforma in occasioni di conflitto sia visivo che fisico, porterà i personaggi verso una maggiore solitudine e consapevolezza delle proprie paure tanto da spingere ognuno di loro ad affrontare un dialogo con la propria coscienza. Alla fine la difficoltà della comunicazione e il peso delle proprie paure schiaccerà le speranze dei quattro personaggi fino a che, paradossalmente, sarà proprio la rinuncia all’utilizzo della parola che darà loro nuove possibilità di intesa.
Una volta che si riconosce al teatro la possibilità di trasformarsi in uno specchio in cui poter leggere se stessi, attraverso quella lente d’ingrandimento creata dall’enfasi del racconto teatrale, può darsi che uno spettacolo come L’Arcobaleno Spento diventi il ritratto emozionale e psicologico di ognuno di noi, dato che in fondo siamo tutti accumunati dalle stesse paure e aspirazioni e tutti viviamo lo stesso bisogno di condividerle con l’altro.

http://www.youtube.com/
watch?v=SOKrTAG6Ejw

sabato 1 giugno 2013

TREDICI A TAVOLA - Compagnia 6 di Scena


TREDICI A TAVOLA
di Marc-Gilbert Sauvajon

con Silvia Cardinale
Simona Cattaneo
Giacomo Cianciulli
Luciano Franceschi
Roberta Mobilia
Matteo Tettamanti
e la partecipazione di Vincenzo Gualtieri

coordinamento registico di Sacha Oliviero e Silvia Cardinale









Sinossi
Vigilia di Natale, in casa Villardier fervono gli ultimi preparativi per la cena e stanno già arrivando gli ospiti quando Maddalena si rende conto che a sedere a tavola ci saranno tredici commensali. Alla padrona di casa rimane poco tempo per evitare questa “catastrofe”. Continui e improvvisi colpi di scena modificano continuamente il numero degli invitati riportandolo comunque tredici. E all’improvviso compare anche una misteriosa donna sudamericana che porta alla luce il passato di Antonio Villardier. Una commedia brillante che irridendo le credulità superstiziose tratta di amore coniugale e amore passionale, di imprese eroiche e quotidianità di anti-eroi

sabato 25 maggio 2013

MACBETH - Compagnia Nuova Scena Antica


MACBETH NOW
dal Macbeth di William Shakespeare

drammaturgia Silvio Da Rù e Daniela Bestetti
luci Daniela Bestetti
regia Silvio Da Rù

con
Pietro Luciano Belcastro
Monica Bianchini
Claudia Esposito
Simone Fassina
Marco Ferrari
Paola Marino
Jacopo Sciacca
Roberta Viscomi






Preludio
Dopo anni di spietate lotte intestine, il potere economico del continente europeo è conteso da due gigantesche multinazionali. Sovrani indiscussi delle rispettive leadership sono Duncan e Siward, la cui rivalità non impedisce il sussistere di stima e lealtà reciproche. L’equilibrio dei rapporti tra i due imperi viene internamente regolato da un antico codice d’onore marziale, cui i vertici si sottopongono con fede assoluta: il Kijo.
Maestro indiscusso e depositario dei segreti di quest’arte è un uomo solo chiamato Birnam.

sabato 4 maggio 2013

BECOMING A LADY, DALLE STALLE ALLE STELLE - Compagnia Corte dei Miracoli

Compagnia Corte dei Miracoli
presenta la sua nuova produzione!!!!!
Becoming a Lady: dalle stalle alle stelle
SABATO 18 MAGGIO ORE 21.00

Può una rozza e incolta fioraia trasformarsi nell’arco di sei mesi in un'elegante e raffinata Signora degna dell’alta società? È quanto scommetterà il professor Milani, cinico insegnate di fonetica di fama internazionale, con l’amico e collega Colonnello Landi.
La scommessa si rivelerà più ardua del previsto e le conseguenze legate alla "trasformazione" della ragazza sfuggiranno di mano allo stesso Professor Milani.

sabato 20 aprile 2013

TRAPEZISTI - Compagnia Khorakané


TRAPEZISTI
di Federica Riccardi e Compagnia Khorakhané

Musiche originali di Daniele Arzuffi

con
Daniele Arzuffi
Dario Bonvicini
Laura Corbella
Francesca Garbetta
Federica Riccardi

collaborazione di Davide Arzuffi
Roberto Arzuffi
Tommaso Cavandoli
Simona Lanzi
Gabriele Mamotti
Mirko Marsili
Silvia Torri

Regia di Sacha Oliviero


Sinossi
I trapezisti procedono per prove ed errori; imparando a lanciarsi da un attrezzo all’altro, capita spesso di cadere. Silvia, Micol, Kip, Emma e Tate vorrebbero poter saltare senza paura. Sarebbero capaci di volteggiare con grazia, ma il terrore di farsi del male li trattiene ancorati alla sbarra. Si guardano attorno, discutono fra loro, ma nessuno riesce a scorgere la rete di sicurezza nel buio prima del suolo. Sembra proprio che gli esperti addetti ai lavori si siano dimenticati di soccorrerli. Nell’ipotesi di un cambiamento distruttivo ed irreparabile, molto meglio rimanere nella zona franca appena prima dell’acrobazia. Così, però, il loro destino corre il rischio di rimanere incompiuto, i loro sogni appena abbozzati.
A diciassette anni, diceva Rimbaud, non si può essere seri. A vent’anni, le prospettive iniziano a cambiare: è possibile per i giovani d’oggi provare a sbagliare?